PMI: strumenti alternativi per la raccolta di capitali

Esistono modi alternativi per portare capitali privati alle imprese?

 

L’emergenza scatenata dal Covid-19 ha riportato l’attenzione su un argomento già centrale per l’economia del Paese. Il finanziamento delle piccole e medie imprese. Ora, quanto più di prima, queste realtà hanno bisogno di essere sostenute. Infatti costituiscono il nervo centrale dell’economia nazionale: non possiamo permetterci che perdano di solidità e dobbiamo fare sì che siano pronte quando il Paese ripartirà.

Molti nello scenario nazionale spingono per la creazione di nuovi strumenti finanziari. Altri come Rocco di Torrepadula, fondatore di Credimi, e Giovanni Landi, ad di Anthilia, sostengono invece che è possibile ricorrere a strumenti finanziari alternativi, poco utilizzati in Italia, ma in realtà molto efficaci.

Certamente si tratta di strumenti alternativi e non bancari in grado di dare una mano alle imprese di piccole dimensioni rispetto al problema. Ma perché non usarli comunque? In fondo ogni impresa salvata conta e ognuno può fare la sua parte.

In questi giorni molti operatori finanziari di varia natura stanno provando a suggerire soluzioni integrative a quelle già pensate dal decreto liquidità. Alla base rimane tuttavia la consapevolezza che queste non potranno essere misure risolutive, ma che possono aiutare. Dunque, gli strumenti per farlo esistono già: conosciamoli meglio.

 

 

Commercial paper

Si tratta di cambiali finanziare, cioè strumenti di credito a breve e brevissimo termine. Sono molto diffuse in USA, mentre vengono usate molto poco in Europa e per nulla in Italia. Mentre negli Stati Uniti il mercato delle “commercial paper” vale 1.149 miliardi di dollari, in Italia il mercato di cambiali finanziarie emesse dalle imprese vale solamente 2,3 miliardi di euro. Eppure con il Decreto Sviluppo del 2012 sono stati eliminati tutti gli impedimenti che ostacolavano lo sviluppo di questi strumenti sul territorio nazionale. Come osserva Giovanni Landi, ci sono tutti i presupposti per creare un mercato di commercial paper anche nel nostro Paese.

 

Il ruolo del Fintech

Ignazio Rocco di Torrepadula, fondatore di Credimi, porta ad esempio proprio la propria azienda per mostrare come anche il ruolo del fintech possa essere determinante. Credimi è impresa che, tra gli altri servizi, eroga prestiti a medio termine a piccole e micro-imprese, ora usando anche la nuova garanzia statale.

Dall’inizio della crisi da corona virus, le richieste di fondi da parte delle aziende sono schizzate alle stelle, tanto che i fondi di Credimi sono stati esauriti. Così è nata una collaborazione con Banca Generali per lanciare una duplice emissione obbligazionaria (un junior e una senior) da 100 milioni di euro.

Questo è stato un modo per mobilitare capitali privati senza grandi rischi, grazie alla garanzia dello Stato. Una strategia che per molte micro-imprese può fare la differenza.

 

Strumenti a medio termine

Se da un lato ci sono strumenti finanziari che possono aiutare le imprese in questo momento di crisi, dall’altro ce ne sono alcuni che le possono aiutare nella ripartenza, sostenendo la forza patrimoniale. Si tratta di un’ampia famiglia di strumenti come gli “equity like”, i bond subordinati o i “mezzanini”. Tali strumenti, al momento meno urgenti, potranno sostenere le aziende che, una volta uscite dall’emergenza, si troveranno indebitate e sottocapitalizzate.

 

La raccolta fondi

Anche per quanto riguarda la raccolta fondi stiamo parlando di mercai molto piccoli in Italia. I fondi di private debt e private equity insieme nel 2019 hanno investito appena 11 miliardi. Cifre ben lontane dalle necessità di oggi. Sono strumenti che per essere ampliati necessitano di capitali e investitori che abbiano voglia di entrare in questi mercati. Il punto è che in Italia non si è mai partiti, nonostante nel Paese ci sia una grande ricchezza privata risiedente nel mondo del private banking, cioè dei grandi patrimoni.

 

Come abbiamo visto, molti sono gli strumenti che possono essere messi a disposizione delle piccole e medie imprese per risolvere la contingenza che stanno vivendo. Chissà, forse anche in Italia si aprirà un mercato finanziario al servizio delle imprese.

 

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