L’influenza della globalizzazione sull’outsourcing

Il fenomeno dell’outsourcing, ovvero dell’affidamento ad un partner esterno di una determinata attività o processo precedentemente svolto internamente, deve essere inquadrato in un’ottica che prescinde dai confini geografici e da una prospettiva locale e ristretta; è necessario sempre più considerarlo come una strategia a livello mondiale essendo pressoché sconfinate le opportunità presenti sui mercati, ormai aperti e deregolamentati.

L’outsourcing, che abbiamo visto avere origini non recentissime, si è inserito specialmente negli ultimi anni nel ben più vasto concetto del global sourcing; fenomeno e strumento strategico che comprende anche altre pratiche a partire dall’offshoring e che si caratterizza per elementi di similarità con quanto visto fino ad ora relativamente alla pratica dell’esternalizzazione.

Il termine inglese global sourcing deriva dall’unione delle due parole inglesi global e sourcing ed indica la strategia di produzione ed approvvigionamento di risorse e materiali a livello globale da parte delle imprese.

Con l’avvento della globalizzazione infatti negli ultimi decenni sempre più player si sono affacciati sul mercato ampliando notevolmente le opportunità di business e la competizione, non più concentrata nello stesso paese di provenienza dell’impresa che offre sul mercato il proprio prodotto/servizio, bensì traslata su scala globale. Si è diffusa la volontà di sfruttare al massimo quanto hanno da offrire paesi non tradizionali che si sono distinti negli ultimi anni nell’erogare specifici servizi a basso costo e con elevati standard qualitativi, come l’India per quanto riguarda l’offerta di servizi IT.
Già Adam Smith più di duecento anni fa sosteneva l’esigenza di sfruttare il commercio internazionale per procurarsi le materie prime e le componenti di un prodotto che sarebbe stato eccessivamente complesso ottenere nel proprio paese. Questo perchè anche egli  aveva la convinzione di quanto fosse rilevante il global sourcing ai fini della competitività, con la prospettiva che stava lentamente andando ad assumere un’ottica mondiale. Rispetto infatti a quanto affrontato fino ad ora non si tratta più solamente di esternalizzare nella propria nazione quello che non si riesce a realizzare nella propria impresa, bensì esternalizzarlo e quindi procurarselo al di fuori del proprio stato di appartenenza.
Questo processo di ricerca da parte delle organizzazioni di ciò di cui hanno bisogno per perare sul mercato oltre i confini del proprio stato, è cresciuto di pari passo con l’evolversi della globalizzazione, la quale lo ha reso possibile.

Per globalizzazione, da un punto di vista economico, si intende l’integrazione economica internazionale che porta alla formazione di un unico mercato, libero da vincoli, agevolato dallo sviluppo di internet e caratterizzato da crescente competitività. Premessa infatti dello sviluppo della globalizzazione è il crescente abbattimento di barriere economiche e politiche, ancora in corso in alcune parti del mondo.
Si sono susseguite nel corso degli ultimi anni liberalizzazioni delle transazioni finanziarie, riduzione di ostacoli al commercio di vario genere, costituzione di regimi di tassazione favorevoli ad investimenti esteri e la nascita di organizzazioni internazionali finalizzate alla cooperazione e alla facilitazione delle operazioni transnazionali. Allo stesso modo questo ampio fenomeno che non coinvolge solamente aspetti economici, ma anche sociali e culturali, è guidato dalle innovazioni tecnologiche nel campo dell’informazione e della comunicazione, tra le quali il driver principale è internet che permette rapidi contatti a costi bassissimi. Non è più necessaria la presenza fisica per avviare trattative e concludere affari potendo essere svolto tutto in via telematica.

Di conseguenza concede l’enorme opportunità alle aziende di portare a termine nuove vendite e di entrare in nuovi mercati, ma contemporaneamente aumenta in maniera notevole la competizione; ed è proprio questa a spingere verso la scelta di operare su scala globale.

È infatti relativamente facile per il consumatore scegliere tra un’infinità di produttori ricercando chi offre il minor prezzo, specialmente per tutti quei beni standardizzati e disponibili sui mercati in quantità enormi. Sono da considerare inoltre come fattori fondamentali per lo sviluppo della globalizzazione anche le innovazioni nel campo della logistica che sono riuscite, e lo continuano a fare
tutt’ora, a ridurre i costi di trasporti ed i tempi associati rendendo possibile ottenere una copertura mondiale.

L’eliminazione delle barriere tra mercati di vari paesi è stata, ed è, anche resa possibile dal fatto che quelli dei paesi in via di sviluppo non sono stati ancora completamente saturati e risultano quindi molto attraenti per le imprese delle nazioni ritenute tradizionalmente avanzate. Notiamo dunque come la globalizzazione, affrontata qui in ambito prettamente economico, sia influenzata da numerosi fattori non solo tecnologici ed economici ma anche sociali e culturali.

 

Credit Alessandro Rollo

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